20.1.16

L'OBBEDIENZA DISTRUTTIVA

Cosa ha portato centinaia di uomini ordinari, né sadici né particolarmente malvagi, a perpetrare gli orrori dell’Olocausto? Da questa domanda e dal noto caso Eichmann già oggetto delle riflessione di Hannah Arendt, si parte per indagare sui potenti meccanismi psicologici di auto-assoluzione e auto-convincimento che si attivano quando ci viene ordinato di compiere un’azione moralmente inaccettabile. In questi casi, l’obbedienza e la deferenza a un’autorità superiore divengono un antidoto ‘distruttivo’ alla propria coscienza.