27.4.08

LE DONNE NON SONO LIBERE DI ESSERE MADRI


C’è una pressione sociale a non riprodursi. Le donne dovrebbero rivendicare la libertà (perché non si tratta di “diritto” ma di “libertà”, né fare un figlio né non farlo riguarda la sfera del diritto) di fare figli in un mondo che, in ogni modo, tenta di ostacolare la maternità. Ad esempio, in Italia essere madre è difficile perché ci sono dei motivi sociali che rendono difficile questa “occupazione”. Avere un figlio riduce il reddito familiare del 20 per cento, il lavoro femminile non è “flessibile”, nel senso che la madre fatica a conciliare orari di lavoro e tempo di cura. Le italiane, rispetto alla media europea, sono le donne meno supportate dai propri compagni e mariti. Non c’è bisogno di chiedere un diritto a non fare figli, credo che questo sia un diritto largamente assicurato: l’Europa ancora preme per aumentare la diffusione dei contraccettivi, per rendere più diffuso l’accesso all’aborto, come se il problema fosse un eccesso di natalità, mentre vediamo che, nel nostro paese in particolare e in tutta l’Europa in generale, si ha un tasso di natalità veramente scoraggiante. Secondo i dati statistici il desiderio di maternità in Italia è inalterato da trent’anni, cioè le donne italiane desiderano essere madri esattamente come trent’anni fa, quindi è evidente che c’è un problema di cui la politica dovrebbe farsi carico. Le donne non sono libere di essere madri. Perché un figlio è diventato un lusso privato. È qualcosa che non riguarda la società, è diventato un “diritto privato”, qualcosa che attiene solo a una realizzazione personale e non a un benessere comune. Ma una società che non fa figli è una società di sofferenza, in disagio, una società che non si proietta verso il futuro. (Eugenia Roccella)