17.9.06

MODIFICARE L'IDEALE E' PIU' FACILE


E’ inutile discutere sulle parole evoluzione e progresso: personalmente io preferisco parlare di riforma. Riforma include il concetto di forma; implica che noi ci proviamo a formare il mondo secondo una particolare immagine, a trasformarlo in qualche cosa che vediamo già nella nostra mente. Evoluzione è una metafora tratta dalla idea di un semplice svolgimento automatico; progresso è una metafora tratta dall’idea di andare per una strada, molto verosimilmente per una cattiva strada. Ma riforma è una metafora per persone ragionevoli e ponderate: significa che, vedendo una certa cosa senza forma, intendiamo dargliene una. E sappiamo quale.
Qui ci appare in tutta la sua gravità il collasso e l’enorme errore della nostra epoca. Abbiamo mescolato due cose differenti, due cose opposte. Progresso dovrebbe significare che noi stiamo sempre cambiando il mondo per seguire un ideale. Progresso significa (oggigiorno) che noi cambiamo sempre ideale. Dovrebbe significare che noi portiamo lentamente ma sicuramente la giustizia e la pietà fra gli uomini; significa che siamo prontissimi a dubitare se giustizia e pietà siano desiderabili: una pagina folle di qualche sofista prussiano basta a farcene dubitare. Progresso dovrebbe significare che noi siamo sempre in cammino verso la Nuova Gerusalemme; significa invece che la Nuova Gerusalemme cammina allontanandosi sempre più da noi. Noi non modifichiamo la realtà per seguire l’ideale; modifichiamo l’ideale: è più facile.
….Poco importa sapere quante volte l’umanità fallisca nell’imitare il suo ideale perché tutti i passati insuccessi sono utili; quello che importa sapere è quante volte l’umanità cambi il suo ideale perché allora tutti i passati insuccessi sono infruttuosi.

(G.K. Chesterton – L’ortodossia – ed. Morcelliana, pag.143)