13.8.06

I CEDIMENTI DEL CATTOLICESIMO "ADULTO"

Scrive La Civiltà Cattolica: «Laicismo e intolleranza non sono mali che affliggono la Chiesa soltanto dall'esterno, C'è, per così dire, un "laicismo" interno ad essa, ed è la propaggine dell'osmosi esistente tra una certa parte del mondo cattolico ed il laicismo della cultura dominante. Questo laicismo interno che ha le sue manifestazioni di intolleranza ed è per sua natura più insidioso di quello che attacca la Chiesa dall'esterno, agisce... con la pratica dissoluzione della morale cristiana in nome di una cattolicesimo che si autodefinisce adulto».
Difficile pensare che la scelta del termine «cattolicesimo adulto» - lo stesso usato da Prodi in occasione del referendum dello scorso anno - da parte del quindicinnale dei gesuiti sia casuale e generica, ed anzi proprio il fatto che Prodi non venga mai nominato direttamente ed apertis verbis, com'è nel miglior stile gesuita, lascia intendere che proprio il Professore sia il bersaglio dell'editoriale. Che poi tale «cattolicesimo adulto» venga indicato come un pericolo ancora maggiore del laicismo dichiaratamente anticattolico non fa che rendere in tutta pienezza le dimensioni della preoccupazione della Chiesa e dei suoi vertici per un governo che si sta rivelando nei fatti ostile a quei «principi non negoziabili» di cui parla Benedetto XVI come cardine dell'impegno politico dei cattolici - adulti e non. Il compromesso al ribasso sulle staminali ne è stata la prova provata.