11.1.09

LA CHIESA SA ANCORA PARLARE AI FEDELI?


Don Gino Rigoldi (Il Sole24ore , 2 gennaio) sostiene che «la Chiesa perde terreno perché non sa parlare ai fedeli». Ha perfettamente ragione. E’ una constatazione: parlare ai fedeli, come del resto ai cittadini, sta diventando tremendamente difficile, ma bisogna imparare a parlare in modo comprensibile, attenti ai contenuti del discorso e alle aspettative dell’uomo di oggi. Molto spesso, come dice don Rigoldi, si tratta di incompetenza e di superficialità ma anche di mancanza di cura e rispetto degli ascoltatori. “Questo stile assente è di gran parte delle omelie dei sacerdoti e dei vescovi delle nostre chiese. Non c’è né carenza di Bibbia né carenza di Dottrina, né assenza di preghiera: c’è estraneità.” La Chiesa perde terreno perché non sa comunicare. Ogni sacerdote inventa le proprie omelie spesso povere nella forma e nel contenuto, pochissimi fanno riferimento agli scritti e ai discorsi del papa (bellissimi nella forma e profondi nei contenuti) o ai documenti della Chiesa. Dopo aver ascoltato la predica domenicale ci si accorge che non è rimasto nulla del messaggio ascoltato che possa essere d’aiuto per confermare la fede nella vita quotidiana e per continuare con più forza le vicende della vita. “Non è solo questione di una forma migliore delle prediche ma, quando si parla di Vangelo, la forma è anche sostanza.”