LA TIPICA INTOLLERANZA DEL LAICISMO
«E’ la tipica intolleranza del laicismo. Un' intolleranza pesante, forte, che dice: pensate ciò che volete, ma alla fine dovrete pensarla come noi. La Chiesa parla in base a ciò che è giusto e vero e buono. Deve partire dalla fede e cercare di illuminare grazie alla fede i problemi, i limiti e le difficoltà di una situazione concreta. Qui invece si prende la mentalità dominante, che spesso lo è in senso modernista e anticattolico, e la si fa diventare un valore. La posizione della Chiesa diventa un'opinione: se corrisponde alla mentalità corrente va bene, sennò è negativa». L' ex premier britannico si è convertito al cattolicesimo e dice che tra la gente, nelle parrocchie, la fede si basa piuttosto su «compassione e solidarietà». «Così si fa confusione, si parla di giudizio e misericordia come fossero strutturalmente contrapposti. Mentre invece la misericordia è la modalità cristiana con la quale si esprime la chiarezza di giudizio. Il mondo ha bisogno di verità». Ma nel caso dell' omosessualità e degli omosessuali? «Come diceva Giovanni XXIII: inesorabili verso l' errore, comprensivi verso l' errante. Non potremo mai dire che l' omosessualità è bene ma, attenzione, non potremo mai neppure dire che un omosessuale, per il fatto di esserlo, non può salvarsi. Una volta espresso il giudizio, si vive del massimo di misericordia possibile. Giudizio sulla questione generale, misericordia verso le persone». La posizione sull' omosessualità è un dogma? «No, però c' è una convinzione profonda della Chiesa, la concezione della morale cattolica ritiene che certi comportamenti siano gravemente scorretti dal punto di vista etico». «Tira quest' aria, l' intolleranza che dicevo: pensala come me, e così vai bene. Una mentalità che vorrebbe insegnarci come dobbiamo essere cattolici».
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