Riaffermare la propria identità contro i nichilisti
Primo, i musulmani presenti nei nostri paesi devono smetterla una volta per tutte di negare l'esistenza del problema e affrontarlo senza ipocrisia. Devono denunciare, condannare ed estirpare l'estremismo e gli estremisti dalle loro comunità: senza questa condizione, nulla è possibile. Tantomeno una convivenza pacifica. Il problema è che a mio avviso siamo distanti da questa prospettiva poiché i cosiddetti islamici moderati scelgono di sottostare alle regole della propria comunità, tra cui il silenzio.
Secondo, gli Stati occidentali devono da un lato applicare politiche di accoglienza per rendere noto ai musulmani che sono benvenuti se vogliono praticare in pace e secondo la legge la loro religione. Ma, contestualmente, bisogna essere durissimi riguardo ogni piccola violazione del nostro sistema non solo penale ma anche di valori: mai più vengano tollerati predicatori d'odio, estremisti, fanatici. Mai più.
Terzo, dobbiamo dar vita a un nuovo patto sociale con l'immigrazione islamica nei nostri paesi, un patto che parta dai bambini, dalle giovani generazioni che devono crescere nella coscienza della propria identità ma anche nella suprema consapevolezza del rispetto delle leggi, siano esse britanniche, italiane, francesi e così via. Il multiculturalismo non deve più essere una scusa come è stato fino ad ora: bisogna smettere di pensare che i diritti delle minoranze debbano dettare legge sulla maggioranza per una malintesa political correctness, quasi per un senso di colpa nei confronti degli immigrati. Ma quale senso di colpa, quale? Dobbiamo riaffermare le nostre identità nazionali, non possiamo accettare questo attacco a livello mondiale verso i nostri valori, primo fra tutti la libertà. (Malanie Phillips)
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