12.4.08

L'UOMO NON E' UN MECCANISMO


Chesterton - come ha notato Giacomo Biffi - «non è cresciuto in una famiglia religiosa e non ha ricevuto una formazione cristiana nel senso preciso del termine. Non è stato preparato alla sua missione apologetica da qualche agguerrita università pontificia. Nessun movimento culturale cattolico l'ha illuminato, nessuna associazione dedita all'apostolato l'ha spronato alla "buona battaglia". Si è fatto da solo. E' semplicemente andato alla scuola della sua schietta umanità e ha ricercato la verità con assoluta onestà intellettuale, usando effettivamente di quella ragione che i razionalisti si limitavano a venerare. Questo è stato sufficiente per condurlo "a casa", cioè all'antica fede e alla saggezza dei padri». Perché l'uomo - ci dice Chesterton - non può essere studiato coi metodi della scienza moderna; analizzatelo al microscopio quanto volete, ma la sua essenza ultima trapassa i freddi schemi della sociologia e antropologia razionaliste. L'anima spirituale che governa l'uomo non è retta innanzitutto da una logica, ma dal paradossale mistero della libertà. L'uomo non è un meccanismo, e la sua esistenza è il continuo accadere di una sorta di "miracolo" posto in essere da qualcun altro.