“Molte persone nel mondo non godono nemmeno dei diritti umani più elementari. Ma mi chiedo: non è perché altre persone nel mondo hanno accelerato talmente la corsa ai diritti di ultima generazione trasformando ogni loro desiderio in diritto?”. Non si tratta di negare i diritti, anzi. Si tratta di capire che
senza i doveri i diritti si avvitano su se stessi, si elidono a vicenda. La babele dei diritti si trasforma, alla fine, nel solo diritto del più forte. I diritti stessi, per essere pienamente tali, devono accettare la priorità del dovere nei loro confronti. E’ questo il vero modo di difendere i diritti. E’ vero che “ad ogni diritto corrisponda un dovere e viceversa”, ma non è sufficiente: “è facile, infatti, inventarsi artificialmente un dovere come motivazione di un nuovo diritto. In Italia diritto all’aborto è contemplato in una legge che parte dal dovere di accogliere la vita”. “Il diritto all’eutanasia viene motivato con il dovere di non far soffrire.
La complementarietà tra diritti e doveri è vera, ma si presta alla manipolazione ideologica. Bisogna proprio ritornare alla priorità del dovere”. “Il dovere è un ‘essere a disposizione’, invece il diritto è un ‘avere a disposizione’. Per questo il dovere non procede da noi stessi, ma viene da altro”.
“Ora si tratta di decidere se noi siamo padroni di noi stessi e dell’essere o se noi stessi e l’essere ci sono dati come un compito”.
“Il pensiero moderno è del primo parere e quindi assolutizza i diritti, io sono del secondo parere e quindi parto dai doveri, ossia da una vocazione, da un compito che ci è stato assegnato”.
“La nostra società sta morendo di diritti. Il diritto a produrre l’uomo in laboratorio e, in genere, il diritto a fare sta assolutizzando la tecnica, e di sola tecnica si muore”.
“Non saranno mai i diritti a porsi dei limiti. Il diritto è un poter fare; ci saranno sempre nuove cose da fare e quindi nuovi diritti, senza limite. Il limite viene dal dovere. Una politica dei doveri è una politica del senso e del limite”. “Penso al fatto che abbiamo molte dichiarazioni universali dei diritti ma nessuna dei doveri”.
Stefano Fontana, Direttore dell’
Osservatorio Van Thuan
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