QUANDO LA CRITICA SI ACCOMPAGNA ALL'ASSENZA DI ARGOMENTI
Le generazioni non più giovani non hanno dimenticato la tanta retorica “critica” dedicata decenni fa alla veracità che si autocertifica come Verità; veracità come sola autenticazione della presenza e dell’annuncio cristiano. Di quella battaglia anti-istituzionale della intelligencija teologica sono rimaste solo macerie, quelle delle grandi cattolicità europee disfatte. Ma le versioni moderate e quasi inconsapevoli di quelle parole d’ordine restano pervasive. D’altronde non hanno bisogno di molti argomenti per sopravvivere.
…. Davvero spiritualizzazione e privatizzazione della fede hanno fatto passi da gigante nelle teste del cattolicesimo laico-democratico, se il riferimento alla norma risulta loro insopportabile e incomprensibile, e nutrono l’idea che una decisione rilevante politicamente – cioè per la “polis”, per la comunità civile – non rientri nel compito della Chiesa. Mentre invece lo stesso livello di politicità della campagna radicale è nelle intenzioni ambiziosamente alto, riguarda in profondità cultura ed ethos, su cui sollecitudine e legge della Chiesa hanno responsabilità e competenza, ordinarie quanto irrinunciabili! Curioso, poi, che Castagnetti sembri usare l’aggettivo “politico” in accezione deteriore. (http://www.chiesa.espressonline.it/dettaglio.jsp?id=109982)
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