11.2.07

ABBIAMO ACCESO IL BUIO


In Italia esiste una sola, drammatica emergenza: la notte dei valori, il buio morale, l’indefinitezza del bene e del male, l’abbandono totale – di matrice totalmente ideologica – di principi educativi come il senso civico (il cui insegnamento non a caso è scomparso dalla scuola italiana), il rispetto (non la sudditanza) dell’autorità costituita, da quella genitoriale a quella scolastica (non è passato molto tempo da quando gli alunni si alzavano in piedi all’entrata in classe di un professore), fino all’ordinamento legislativo e parlamentare di una democrazia. Questo non era fascismo – come insinua qualcuno - ma quell’insieme di regole utili a trasmettere ai giovani un minimo di senso d’ordine e di disciplina, di responsabilità personale, di autocontrollo, di rispetto delle istituzioni e di tutto ciò che rende un individuo un buon cittadino. Ma questa strada è stata abbandonata da qualche decennio in favore di una certa pedagogia di stampo marxista, che istiga i giovani alla ribellione tout court e inneggia ad una illimitata libertà di comportamento che produce soltanto debolezza interiore e fragilità caratteriale. Se a questo si aggiunge la superficialità e l’immoralità che piovono sulle teste dei giovani dalle televisioni – pubbliche e private – dalle pubblicità e da internet (che è certamente l’isola della libertà incontaminata, ma non può essere quella della totale impunità), i risultati non possono sorprendere: stiamo semplicemente crescendo generazioni di giovani selvaggi, incapaci di porre limiti al proprio egoismo, ai propri desideri e alle proprie smanie, che esprimono con una violenza inaudita, sfogando così le frustrazioni e i complessi di chi è incapace di sopportare un diniego, un rifiuto, una sconfitta. Abbiamo acceso il buio. continua … (Valentina Meliadò)