17.2.07

Cattolici anticlericali


E’ il caso di chiedere se quella parte del mondo cattolico composta da vescovi, preti e laici che a suo tempo si sono consegnati a Prodi con la passione dei devoti, avverte il disagio di una contraddizione o se invece considera le scelte prodiane come il frutto maturo di una politica finalmente emancipata dalla chiesa. Una curiosità importante perché, in quest’ultimo caso, vorrebbe dire che c’è una frangia di cattolici convinti di abitare nella casa dell’arroganza, da cui si dissociano sposando tesi e progetti anticlericali. Si dovrebbe chiedere anche a Rosy Bindi che sembra voler insegnare al Padreterno a fare il proprio mestiere dicendo che «ama pensare una chiesa che si interessa delle cose di Dio». Insomma una chiesa tutta altare e aspersorio, smentendo un certo Gesù, che si interessava delle cose del Padre, liberando l’uomo dalla sofferenza fisica e dalle tenebre dell’assenza di verità. La riflessione non è provocatoria.
In realtà essa ci porta davanti a molte domande. A cominciare dal tema dell’unità della Chiesa, cartina al tornasole della credibilità dei cristiani. A nessuno sfugge il contrasto tra le tante energie profuse per il dialogo con le altre religioni e confessioni cristiane, al quale non fa da contraltare un’altrettanto generosa ricerca di comunione interna sui grandi temi che stanno a fondamento della convivenza umana. Che senso può avere l’apologia della misericordia di Dio se poi viene smentita nei rapporti dove l’obbedienza ideologica sembra prevaricare quella evangelica? Come ricordava acutamente il vescovo Maggiolini, che destino può avere una chiesa che pone il dialogare prima del credere? Ciò che sta avvenendo nel mondo cattolico è, in realtà, speculare a ciò che capita nella società: una crisi di con-senso, cioè all’incapacità di guardare nella stessa direzione, che produce inevitabilmente lo stile del dis-senso. In questo i cattolici sono figli di una cultura frammentata, più mediatica che teologica, più partitica che ecclesiale, in cui le opinioni hanno preso il posto della verità, creando fans destinati ai tanti dei dell’immaginario collettivo. Ritrovare unità su ciò che è fondamentale e non negoziabile, come il bene della famiglia, non segna solo i destini della società, ma anche quelli della Chiesa stessa.