Al netto della fede, ne sappiamo poco
Dan Brown imbarazzante e scomodo per la Chiesa Cattolica? Ma figuriamoci. Ho l’impressione che “Il Codice da Vinci” cominci a diventare un alibi per il ceto ecclesiastico e Dan Brown un untorello su cui scaricare la responsabilità di un immane disastro. Quello veramente scomodo e imbarazzante, per il mondo clericale, è un altro. Si chiama Joseph Ratzinger e infatti le sue parole esplosive sono silenziosamente censurate. Quelle sì fanno tremare i palazzi del potere curiale.
Certo, è vero che milioni di persone semplici possono abboccare a quelle corbellerie credendo veramente che Gesù Cristo sia stato il marito della Maddalena e via burlando. Ma se nella Chiesa, in questi decenni, si fosse annunciato veramente Gesù Cristo, invece di andare dietro a ogni moda e ideologia, non sarebbe accaduto. Se non si fosse creduto che parlare di “temi attuali” (di costume o di politica) fosse più affascinante, per i contemporanei, che parlare di Gesù di Nazareth, l’unico veramente affascinante per gli uomini di tutti i tempi…
Se innanzitutto preti, teologi, vescovi non fossero stati “sballottati dalle onde e portati qua e là da qualsiasi vento di dottrina”, come disse Ratzinger alla vigilia della sua elezione, il 18 aprile 2005, davanti a tutto il collegio cardinalizio, se avessero fatto conoscere e amare con passione Gesù Cristo e la bellezza del cristianesimo e avessero dato ragione della fede della Chiesa, invece di fare a gara per finire sui media, dicendo la loro su mille questioni marginali (sociali o civili), il gregge non si sarebbe smarrito dietro ai tanti Dan Brown…
“La piccola barca del pensiero di molti cristiani” disse Ratzinger in quella memorabile messa, “è stata non di rado agitata… gettata da un estremo all’altro: dal marxismo al liberalismo, fino al libertinismo; dal collettivismo all’individualismo radicale, dall’ateismo ad un vago misticismo religioso; dall’agnosticismo al sincretismo e così via”.
Il 7 maggio scorso denunciò il carrierismo nella Chiesa: “il tentativo di arrivare ‘in alto’, di procurarsi una posizione mediante la Chiesa: servirsi, non servire”. Parrebbe piccola cosa, invece è un flagello enorme, e le parole del papa sono giudizio storico molto pesante sulla Chiesa degli ultimi decenni dove la burocrazia ecclesiastica ha invaso e sostituito la vita cristiana con l’amministrazione e il Verbo si è fatto carta, uffici, organizzazione, piani, mito dell’efficienza (talora affari), nell’ennesima emulazione del mondo.
“Sicchè oggi” si legge in un libro di Ratzinger “la chiesa è divenuta per molti l'ostacolo principale alla fede. Non riescono più a vedere in essa altro che l'ambizione umana del potere, il piccolo teatro di uomini che, con la loro pretesa di amministrare il cristianesimo ufficiale, sembrano per lo più ostacolare il vero spirito del cristianesimo”.
Questo è ovviamente ingiusto, ma certo la gente non avrebbe cercato di placare la sua fame e la sua sete di Gesù Cristo a sorgenti avvelenate come “Il Codice da Vinci” se avesse potuto scorgerne il volto nella sua Chiesa, se non avessimo trasformato seminari e università teologiche in aride officine di demolizione della fede e dei vangeli, ………..
(Antonio Socci, 20.05.2006)
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