Ci sono principi non negoziabili
In un continente nel quale “una certa intransigenza laica mostra di essere essa stessa il nemico della tolleranza e di una visione laica dello Stato e della società”, “sostenere l'eredita' cristiana può contribuire in modo significativo alla sconfitta di una cultura oggi molto diffusa in Europa, che relega al privato e alla sfera soggettiva le convinzioni religiose”. “Politiche costruite su questo fondamento - ha aggiunto - non solo ripudiano il ruolo pubblico del cristianesimo, ma, più generalmente, escludono l'impegno delle tradizioni religiose europee” e "mettono a rischio la stessa democrazia".
In questo quadro, Benedetto XVI ha espresso un giudizio positivo sul fatto che i trattati costituzionali europei prevedono “un crescente e strutturato rapporto” con le comunità religiose, “riconoscendo la loro identità ed il loro specifico contributo. Sono convinto – ha aggiunto – che una effettiva e corretta crescita dei loro rapporti deve cominciare ora, con la cooperazione di tutti i movimenti politici, senza riguardo allo schieramento dei partiti”. E se le Chiese intervengono in un dibattito “esprimendo riserve o richiamando vari principi, questo non rappresenta una forma di intolleranza o di interferenza, visto che tali interventi sono fatti solamente per illuminare le coscienze, per renderle capaci di agire liberamente e responsabilmente, seguendo le vere esigenze della giustizia, anche quando ciò mette in conflitto con situazioni di potere e interesse personale.” (asianews)
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