IL BISOGNO DI RICONOSCIMENTO NON È VANITÀ
Che cosa avviene allora quando una persona ha dedicato anni e anni a costruire qualcosa di stupendo per la sua comunità, il suo Paese, e non solo nessuno l'apprezza, ma la ostacola e glielo distrugge? Come può conservare la fiducia in se stessa, trovare la forza di vivere e creare? La risposta è una sola: devi ricominciare da capo. Allontanarti dal vecchio mondo, andare in esilio, affrontare la solitudine. E vedere nuova gente, quella che non hai mai frequentato, quella che non conoscevi, che non capivi e di cui magari diffidavi. Avere nuove esperienze, fino a che non cambi interiormente, fino a che non ti importa più nulla di ciò che è accaduto e non scopri nuovi piaceri e nuovi interessi. Finché non ritrovi il gusto di ridere e non torni a vedere il mondo con l'occhio ingenuo, fresco del bambino. Allora ti accorgi che non hai poi perso molto, che ci sono altri modi di vivere ed altre cose da fare e da inventare. Certo è una cosa più facile da fare da giovani e che diventa sempre più difficile da vecchi perché si diventa schiavi delle proprie abitudini e del passato. Ma è l'unica salvezza. Chi si ferma a guardare indietro diventa una statua di sale come è successo — ci racconta la Bibbia — alla moglie di Lot. (Francesco Alberoni – Corsera 09 luglio 2007)
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