SELEZIONE NATURALE
(www.agbioworld.org/declaration/petition/petition_it.php)
Se quindi gli Ogm non sono concettualmente diversi rispetto alle piante convenzionali, come mai sono visti come un pericolo per l'agricoltura e l'ambiente? La risposta breve è: per ignoranza (o malafede). Quali caratteri sono preferiti dalla selezione naturale? Esaminiamo due piante vicine. Immaginiamo che, a causa di una mutazione, una cresca più velocemente e diventi alla fine più alta. Avrà più luce a disposizione, quindi farà più fotosintesi e più semi, ragion per cui il mutante sarà favorito dalla selezione naturale. Altro carattere vantaggioso in natura è la capacità di sfruttare dosi minime di nutrienti, perché questi spesso scarseggiano, come accade ad esempio in un prato (l'affollamento significa competizione e quindi scarsità di risorse). Mutanti che accumulano più pesticidi naturali nelle foglie, cioè sostanze tossiche che interferiscono con il ciclo vitale di parassiti come insetti o funghi, sono ovviamente favoriti. In natura non si trovano facilmente piante con semi o frutti di grande dimensione: un grosso seme implica un grosso investimento in termini di riserve e pochi semi, visto che le risorse sono limitate. Pochi semi significano pochi tiri alla roulette della vita e poche possibilità, perciò non è un carattere solitamente favorevole. Inoltre è importante che i semi vengano dispersi lontano e in gran numero, così da conquistare nuovi spazi, ed è meglio che il seme sia resistente all'attacco di funghi e batteri, per non marcire facilmente, che non sia distrutto da larve o roditori, per cui sarà favorito il seme che accumula sostanze tossiche, come composti che rilasciano cianuro quando le cellule sono frantumate. Tutti questi caratteri, di grande importanza per la sopravvivenza e il successo in un ambiente naturale, sono assenti o molto ridotti nelle piante coltivate, perché l'uomo trova questi caratteri indesiderabili e quindi ha sempre scelto, ove possibile, gli individui che non li presentavano (in pratica dei mutanti). tempi
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