Il cristianesimo conobbe nei primi secoli un intenso ed impetuoso sviluppo, alla stregua di un movimento di vera e propria «rivitalizzazione», nel contesto di un impero romano in preda al caos culturale, alla decadenza morale e sociale ed al declino politico. Il cristianesimo «primitivo» riuscì a sopravanzare il giudaismo ponendo le basi di una nuova cultura e civiltà più aperta, cosmopolita ed universale, contribuendo alla nascita di un nuovo codice etico-sociale e di una nuova moralità fondata sulla libertà, l'amore, la misericordia, la pietà e la carità. Esso seppe offrire una fede vigorosa e coinvolgente ma anche garantire un buon grado di continuità culturale col mondo greco-romano. Il cristianesimo delle origini riuscì ad evangelizzare gran parte degli ebrei del mondo ellenistico e quelli della diaspora, fuoriusciti dal «ghetto» etnico e dall'enclave legislativa. Paolo di Tarso e molti primi missionari erano fra questi. Benché le autorità ebraiche di Gerusalemme bollassero Gesù a guisa di «capo di un movimento settario interno al giudaismo» e i cristiani come «eretici fuori dai confini della comunità religiosa». Apparso agli albori come movimento religioso «deviante», il cristianesimo si manifestò effettivamente come un'alternativa per certi aspetti «rivoluzionaria» alle norme religiose dominanti. I valori cristiani poi si tradussero anche in «reti di legame sociale». A dispetto delle teorie ideologiche ispirate al marxismo, il cristianesimo «primitivo» non assunse i connotati di un movimento politico «proletario» teso al mero riscatto di natura sociale e materiale dei più poveri, diseredati, oppressi e schiavi soggiogati da Roma, in opposizione ai «ricchi». Il cristianesimo divenne la religione dominante della civiltà occidentale anche grazie alla sua capacità di porsi come la migliore concreta soluzione valoriale ed insieme socio-politica per far fronte con successo ai più svariati problemi e crisi che attanagliavano le città dell'impero. Il cristianesimo ha fornito al popolo la linfa per dar vita a comunità politiche coese a fronte del precedente disordine e disorganizzazione sociale (derivanti da rivolte, carestie, calamità naturali ed attacchi dall'esterno), offrendo efficaci servizi volontari di solidarietà sociale prima ed oltre l'apparato statale. Ma è stato il martirio di tanti cristiani la testimonianza più alta della fede nella beatitudine eterna e nella purificazione dell'anima così come della capacità razionale di amare davvero per il tramite del sacrificio, ciò che fu seme per la formazione e crescita di molti altri nuovi cristiani e stupore (ed infine conversione) anche per i pagani.
Rodney Stark – “Ascesa e affermazione del cristianesimo. Come un movimento oscuro e marginale è diventato in pochi secoli la religione dominante dell'Occidente”
RODNEY STARK è sociologo della religione e docente di Scienze Sociali presso la Baylor University. Tra le opere più importanti: The Churching of America 1776-2005, scritta insieme a Roger Finke, A Theory of Religion, con William Sims Bainbridge, e La vittoria della ragione (Lindau, 2006).
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