3.1.08

SI STA AFFERMANDO UNA VERA E PROPRIA TIRANNIA CULTURALE


«La dittatura del relativismo è quella che vuole imporre leggi che neghino la tutela della vita in tutte le sue fasi, dal primo momento del concepimento fino alla morte naturale; e che pretendono sostituire la famiglia, quale unione fra un uomo e una donna basata sul matrimonio, con forme radicalmente diverse di unione che in realtà la danneggiano e contribuiscono alla sua destabilizzazione, quali il matrimonio omosessuale, ribattezzato Pacs in Francia e Dico in Italia, giungendo al punto non solo di elevare il delitto a diritto, ma di punire come un reato la difesa del bene e la condanna del male».
De Mattei ritiene che, in nome di princìpi relativistici e libertari, si stia affermando una vera e propria tirannia culturale, quella dello scetticismo, che fa dell'assenza della verità la propria bandiera e che conduce verso quel nichilismo che a giudizio di molti rappresenta l'autentica malattia mortale della cultura contemporanea; una malattia che fra le sue più terribili complicazioni annovera il totalitarismo. De Mattei è bravo a far vedere come l'assenza di verità e la negazione dell'esistenza di principi e di valori immutabili rappresentino il terreno ideale per far attecchire l'ideologia del più forte. De Mattei sviluppa argomentazioni rigorosamente razionali, ma non nasconde la convinzione che soltanto un assoluto religioso possa guarire l'uomo dai suoi mali e fondare una società veramente libera: «L'opposizione alla dittatura del relativismo - si legge nel suo libro - ha il suo passaggio necessario nella riscoperta della legge naturale e divina che ha costituito il fondamento della civiltà cristiana (...) Le radici cristiane della società (...) non sono solo storiche, ma prima di tutto costitutive, come costitutiva è per l'anima umana la vita soprannaturale della Grazia».
[ROBERTO DE MATTEI, La dittatura del relativismo, Edizioni Solfanelli, Chieti 2007, pp. 128].