30.12.07

COS’È L’IDEOLOGIA DI GENERE?


L’ideologia di genere nega che esista una identita’ sessuata oggettiva e sostiene che l’identita’ sessuale e’ il risultato di sovrastrutture culturali e sociali da abbattere. La sessualita’ e’ percio’ da liberare in senso polimorfo a seconda delle preferenze soggettive. Il lessico dell’ideologia di genere nasce da una precisa tecnica di decostruzione del linguaggio, introduzione di neologismi nei documenti, e nella legislazione. Il concetto di “genere” infatti non corrisponde a quello di sesso anche se molti ingenuamente credono che sia così.
La identità sessuale secondo la ideologia di genere non rappresenta una identità anche biologica ma una costruzione soggettivamente opzionabile, a prescindere dalla biologia.
Sessualità secondo il “desiderio”, fluido, modificabile, relativo (le relazioni fluide di Bauman). Per l’ideologia di genere la sessualità diventa “orientamento”, opzione a prescindere dalla differenza biologica. E’ negato il significato ontologico della distinzione insita nella parola sesso (da secato, separato). E’ una ribellione contro il reale, che nega la natura ma anche l’evidenza della oggettività del significato di sesso.
In una antropologia ancorata alla realtà, invece l’identità sessuata maschile e femminile è il risultato della integrazione inscindibile tra elementi che potremmo definire “strutturali” (biologici) e relazionali (riassumibili ma non esauribili negli aspetti “culturali). Esiste una differenza biologica oggettivabile, Cromosomica , genetica (XX donna XY maschio), gonadica e genitale, fenotipica , psichica (gli emisferi cerebrali maschili e femminili sono strutturalmente interconnessi in modo diverso) . Esiste una identità di genere che si costruisce nella relazione famiglia, cultura, società (i ruoli). Non può essere surettiziamente introdotto un concetto ideologico di genere senza derive a livello personale, familiare, generazionale, sociale.
L’ideologia di genere ha già “identificato” i suoi nemici.
1. Cristianesimo e chiesa cattolica in particolare (definita come “patriarcale”, “androcentrica”, “affetta da paradigma eterocentrico” sessista, sessuofobica)
2. Psicoanalisi “classica”
3. Strutturalismo (quindi aderenza tra Logos e oggettiva realtà di ciò che il logos nomina, cioè riconosciuta aderenza del significato della parola alla realtà ). Nel rifiuto dell’”eterocentrismo” (cioè dell’eterosessualità considerata come modello sociale naturale) vi è la ribellione verso il concetto di natura oggettiva.
L’attacco sferrato dalla ideologia di genere si sviluppa secondo le seguenti modalità:
- Lotta anticristiana anche dall’interno della Chiesa, con accuse di mancanza di carità, pretesa di aggiornare con contaminazioni gnostiche Dio padre-madre con un nuovo “Dio madre”(migliore perchè spogliato delle sue caratteristiche maschili e androcentriche), accuse di oppressione sociale, negazione di “diritti”.
- Antipsicoanalisi (accuse di non scientificità, negazione della utilità della verbalizzazione come modalità di positiva trasformazione del proprio vissuto guardato ed elaborato proprio grazie alla possibilità del linguaggio).
- Destrutturazione del linguaggio (antilingua): progressivo svuotamento della corrispondenza effettiva tra il significato della parola e una data realtà.
- Da una sessualità “politica” (movimento di liberazione sessuale) ad una politica della sessualità: progressiva invasione da parte dello stato nelle scelte dell’individuo, con definizione di ciò che è “normale”, accettabile, politically correct, “per legge”.
- Promozione di una (falsa) “etica neutra” (in realtà dittatura di relativismo).
- Qualsiasi rappresentazione della sessualità passa attraverso la cultura: attraverso l’azione culturale quindi si “rivoluziona” la rappresentazione della sessualità
- Posizioni chiave presso agenzie sovranazionali (ONU), mass media, politica.La modifica del linguaggio ha ricadute a livello legislativo (vedi documenti dopo conferenze del Cairo, di Pechino, controllo su parlamento UE).
[di Chiara Atzori]