COS’È L’IDEOLOGIA DI GENERE?
La identità sessuale secondo la ideologia di genere non rappresenta una identità anche biologica ma una costruzione soggettivamente opzionabile, a prescindere dalla biologia.
Sessualità secondo il “desiderio”, fluido, modificabile, relativo (le relazioni fluide di Bauman). Per l’ideologia di genere la sessualità diventa “orientamento”, opzione a prescindere dalla differenza biologica. E’ negato il significato ontologico della distinzione insita nella parola sesso (da secato, separato). E’ una ribellione contro il reale, che nega la natura ma anche l’evidenza della oggettività del significato di sesso.
In una antropologia ancorata alla realtà, invece l’identità sessuata maschile e femminile è il risultato della integrazione inscindibile tra elementi che potremmo definire “strutturali” (biologici) e relazionali (riassumibili ma non esauribili negli aspetti “culturali). Esiste una differenza biologica oggettivabile, Cromosomica , genetica (XX donna XY maschio), gonadica e genitale, fenotipica , psichica (gli emisferi cerebrali maschili e femminili sono strutturalmente interconnessi in modo diverso) . Esiste una identità di genere che si costruisce nella relazione famiglia, cultura, società (i ruoli). Non può essere surettiziamente introdotto un concetto ideologico di genere senza derive a livello personale, familiare, generazionale, sociale.
L’ideologia di genere ha già “identificato” i suoi nemici.
1. Cristianesimo e chiesa cattolica in particolare (definita come “patriarcale”, “androcentrica”, “affetta da paradigma eterocentrico” sessista, sessuofobica)
2. Psicoanalisi “classica”
3. Strutturalismo (quindi aderenza tra Logos e oggettiva realtà di ciò che il logos nomina, cioè riconosciuta aderenza del significato della parola alla realtà ). Nel rifiuto dell’”eterocentrismo” (cioè dell’eterosessualità considerata come modello sociale naturale) vi è la ribellione verso il concetto di natura oggettiva.
L’attacco sferrato dalla ideologia di genere si sviluppa secondo le seguenti modalità:
- Promozione di una (falsa) “etica neutra” (in realtà dittatura di relativismo).
[di Chiara Atzori]
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