23.2.08

IL PROBLEMA DI FONDO E' IL DIRITTO ALLA VITA


La legge 194, all’epoca, era stata immaginata come il minore dei mali, come strumento per evitare la vergogna degli aborti clandestini e per difendere in casi eccezionali e limitati la salute della madre. Questo spiraglio ha però banalizzato la scelta tragica dell’aborto, rendendolo di fatto, se non una normale rimozione di gravidanza non desiderata, un’espressione esclusiva della volontà e della libertà di una persona contro un’altra, a sua volta incapace di difendersi; e l’anticamera di autentiche pratiche eugenetiche che, per esempio, in Asia condannano a non nascere milioni di bambine. Il riconoscimento del diritto alla vita, assieme a quelli alla salute, alla libertà e alla proprietà, è stato posto da Locke a fondamento di una società libera. Dunque il dibattito sull’aborto non può limitarsi alla ripetizione di luoghi comuni, eludendo il problema di fondo: il diritto alla vita.