22.8.08

FAMILY PLANNING


La politica del figlio unico praticata in Cina vìola molti diritti umani secondo un disegno ben preciso. Vìola il diritto delle coppie di decidere da sole il numero dei propri figli. Offende il corpo delle donne costrette a sterilizzazione e aborto. Colpisce il diritto delle bambine uccise prima della nascita con l’aborto selettivo in base al sesso o dopo la nascita con l’infanticidio. E attacca il diritto di coscienza del personale medico, obbligato a collaborare indistintamente a questo programma. Con l’aborto sono stati uccisi 300 milioni di bambini non nati da parte dello Stato cinese.
In Nigeria alcune organizzazioni hanno falsificato alcuni precetti dell’islam in modo da presentare il family planning come rispettoso dei princìpi religiosi musulmani. Anche il mondo islamico subisce l’attacco antinatalista. La proibizione della Chiesa alla contraccezione e all’aborto è nota, e gli insegnamenti islamici su tali argomenti vanno in parallelo con quelli cristiani. Ma l’islam non ha un papa e le organizzazioni antinataliste hanno visto un’opportunità in questa assenza di una figura centrale che offra un giudizio definitivo sulla contraccezione. L’Usaid (United States Agency for International Development) ha iniziato un programma che dimostra la sua arroganza culturale. Insieme a enti antinatalisti come Futures Group, Pathfinder Fund e il Caroline Population Center ha creato testi ad hoc che dimostrassero come l’islam approvi il family planning. Questi libri sono stati spacciati come ricerche del governo nigeriano e in quanto tali sono stati introdotti nelle scuole e nelle università locali. Il programma aveva per obiettivo «motivare uomini e donne musulmani nel programmare le nascite, aiutare a diffondere concetti corretti su islam e family planning».