IL SENSO RELIGIOSO
La dimensione del senso comune, dell'esperienza condivisa attorno al “senso religioso”, fa maturare una fiducia che richiede certamente l’accoglimento della testimonianza di chi ha visto Gesù Cristo; ma pur richiedendo questo libero assenso, è già essa medesima luogo di relazione con il divino. “Dio, se è Dio, ha rispetto della Sua creatura. Egli non è un Padrone che dà all'uomo dei compiti e poi rovescia tutto quello che quest'ultimo ha ottenuto con fatica.” Quindi non esiste contraddizione tra la ragione e la fede, ma anzi la ragione è fondamentale per non scivolare in pericolosi fideismi che scivolano nel fanatismo.
La Chiesa occupandosi della salvezza, come “la questione degli aspetti sapienziali della vita dell'uomo”, si occupa di temi che, in quanto rispondono al sensus communis di tutti gli uomini, non possono essere trattati solo a livello intimistico, ma richiedono di venir discussi in uno spazio pubblico. Le questioni fondamentali dell'uomo influiscono sulla vita. “A Cesare quel che è di Cesare e a Dio quel che è di Dio” sancisce una distinzione che non implica che tra le due sfere non vi debba essere rapporto, ma anzi visto che il Vangelo è la “buona novella”, non impoverirà la natura umana, ma la porterà a compimento. Per questo sia la società laica che quella clericale si incontrano nelle più profonde questioni umane, quelle testimoniate dal Senso Religioso dell'esperienza vissuta.