LA SOCIETÀ POSTMODERNA, LIQUIDA, ANARCHICA, PERMISSIVA È AL TRAMONTO
E come sono mutate le cose da allora? Il movimento studentesco e il movimento sindacale di quegli anni erano il prodotto del grande sviluppo economico del dopoguerra, dell'enorme arricchimento dell'Occidente. I ragazzi e gli operai di allora immaginavano, come Herbert Marcuse, un futuro tanto ricco e tanto sicuro che si potevano, anzi si dovevano lasciar liberi gli istinti troppo compressi dall'etica del profitto e del lavoro. La società aveva bisogno di libertà sessuale, di emancipazione, di tempo libero, di gioco. Oggi invece la concorrenza dell'India, della Cina, l'aumento del prezzo del petrolio, del grano, la crisi finanziaria generano l'incubo della recessione economica e della disoccupazione. Un futuro pauroso in cui potremo sopravvivere solo se gli Stati più potenti del mondo daranno origine a un sistema di leggi che regolano il funzionamento del mercato, dei cambi, del commercio e impediscono la speculazione. Sono gli Stati i protagonisti di questo periodo.
E, all'interno del nostro Paese, dobbiamo aumentare l'efficienza e la produttività delle imprese, rendere più seria la scuola, più rigorosa l'educazione, più rapida e sicura la giustizia, più stabile l'occupazione. Tutte cose che non si possono ottenere solo con scioperi, dichiarazioni ideologiche, girotondi e occupazioni. La gente finirà per accorgersene. Il problema di oggi non è la liberazione dai tabù del passato, l'emancipazione femminile, la libertà sessuale, la ricerca dell'eccesso e dell'avventura, come negli anni Settanta, ma il bisogno di certezze e di sicurezza attraverso la costruzione di un ordine mondiale, di un apparato dello Stato rigoroso ed efficiente, di una economia solida, di un ethos pubblico e privato. La società postmoderna, liquida, anarchica, permissiva è al tramonto. (di F. Alberoni)